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Articolo per “Breed and Breeders”

CANADIAN ESKIMO DOG

Articolo per “Breed and Breeders”

    🐶𝗦𝗧𝗢𝗥𝗜𝗘 𝗗𝗜 𝗔𝗟𝗟𝗘𝗩𝗔𝗧𝗢𝗥𝗜🐶

𝑰𝒍 𝑪𝒂𝒏𝒂𝒅𝒊𝒂𝒏 𝑬𝒔𝒌𝒊𝒎𝒐 𝑫𝒐𝒈 𝒓𝒂𝒄𝒄𝒐𝒏𝒕𝒂𝒕𝒐 𝒅𝒂:

𝗔𝗹𝗲𝘀𝘀𝗮𝗻𝗱𝗿𝗮 𝗥𝗶𝘇𝘇𝗼 (𝗔𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝘁𝗿𝗶𝗰𝗲 𝗽𝗿𝗲𝘀𝘀𝗼 𝗹’𝗮𝗹𝗹𝗲𝘃𝗮𝗺𝗲𝗻𝘁𝗼 ‘𝗠𝗮𝗽𝗹𝗲 𝗟𝗲𝗮𝗳’)

“Ciao a tutti, sono Alessandra Rizzo e allevo Canadian Eskimo dog. Il mio primo incontro con un Canadian Eskimo Dog dal vivo risale al 2015, a Roma, durante un seminario sull’etologia del cane.
Prima di allora avevo incontrato questi cani solo nei testi, in articoli o testimonianze, ma già erano stati capaci di incuriosirmi e rapirmi irrimediabilmente:
molto più atavici e selvaggi dei miei malamute, superficialmente addomesticati dagli Inuit, erano estremamente affascinanti.
Di quel canadian, il primo ad essere importato in Italia, ben prima che la razza venisse riconosciuta dalla FCI nel 2018, e di quelli che incontrai in seguito, mi colpì particolarmente lo sguardo: in nessun
cane avevo visto quella profondità, quella fierezza, ed anche, si, quella freddezza che forse si può trovare solo negli occhi di lupo. Quell’occhio allungato, leggermente in diagonale, scuro o color ambra o nocciola, sembrava racchiudere tutta la storia millenaria di questa razza.
Il Canadian Eskimo Dog, o più semplicemente Qimmiq, in lingua Inuktitut, è un cane ancestrale, aborigeno, che, come dimostrano numerosi studi paleoantropologici ed archeologici, vive nel territorio artico canadese da un periodo non inferiore ai 4000 anni, rappresentando sia materialmente, sia culturalmente la sopravvivenza del popolo Inuit.
Da sempre a fianco del cacciatore nomade inuita, compagno indispensabile per trainare la slitta durante i lunghi spostamenti invernali e lavoratore instancabile anche durante l’estate, in cui, le vettovaglie gli venivano caricate sulla schiena. Unico animale domestico, era fondamentale per la determinazione dell’identità dell’uomo inuit: “un cacciatore inuit senza cani è solo un mezzo cacciatore”.
Non è infatti un caso che il Governo canadese abbia proceduto all’eliminazione quasi totale di questi cani al fine di obbligare il popolo inuit alla sedentarietà e alla conseguente perdita della propria identità culturale.
Oggi fortunamente la razza sta pian piano iniziando a risorgere: nel 1972 è stato aperto un programma di tutela, il “Canadian Eskimo dog research foundation” e nel 2000 è stato dichiarato animale ufficiale del territorio artico del Canada. Gli inuit stessi continuano orgogliosamnete ad allevarli ed utilizzarli nella caccia e nelle corse sportive. Anche tra gli occidentali questo cane è sempre più apprezzato: tra l’800 e il 900
è stato utilizzato massicciamente, insieme al suo stretto cugino groenlandese, nelle spedizioni scientifiche polari dove
l’impareggiabile superiorità del mezzo di trasporto locale ha scavalcato pony e cavalli; solo la motoslitta ha potuto metterlo da parte, ma non definitivamente e soprattutto non di fronte al cattivo tempo artico, quando si scatenano blizzard e tempeste. Oggi sembra vivere una crescente fase di successo: lo si può incontrare sempre più in competizioni di sleddog ed anche nei ring dei dog show.
Seppur ancora di nicchia, seppur non vi sia un numero molto elevato e il pool genetico sia ancora molto ristretto, E’ un cane che affascina anche solo per il suo aspetto esteriore: forte, resistente, agile, selvaggio, di taglia medio grande nei maschi, più contenute le taglie delle femmine, la coda portata sulla schiena o pendente, le orecchie dritte e attente,
il pelo folto adatto alle condizioni artiche, le tante combinazioni del mantello… tutta via essendo una delle razze più antiche del mondo, proprio per le sue origini e la selezione in ambienti estremi, presenta una serie di comportamenti, carattestiche ed attitudini che vanno comprese e rispettate. Ha atteggiamenti molto “lupini”: sa essere un abilissimo comunicatore, è estremamente espressivo e sia con cani familiari, sia con cani sconosciuti saprà farsi comprendere ma avrà necessità di un proprietario che sia capace di leggerne i segnali. Presenta un predatorio molto sviluppato che in certi esemplari può arrivare alla fase di finalizzazione. E’ poco portato alla guardia, ma sulle risorse sa essere possessivo come è tipico dei cani nordici e primitivi. E’ estremamente legato al suo umano, affettuosissimo e collaborativo con la famiglia e soprattutto con la persona che con lui avrà saputo creare il più stretto rapporto di fiducia e rispetto. Con gli estranei manifesta una gentile curiosità e socievolezza, alcuni esemplari possono essere più schivi e riservati. Instancabili e vogliosi di fare attività con il loro umano, non sono certo cani per persone pigre! Sono prima di tutto superbi cani da lavoro, grandiosi cani da slitta!
Io amo far esprimere i miei canadian (e i miei malamute) nello sleddog sia su terra che su neve ma, qualsiasi attività da fare insieme al loro umano, per impegnare corpo e mente, dal trekking, al dog bike addirittura alla dog dance, li possono rendere felici. Soddisfare i loro bisogni etologici, il loro bisogno di esplorare, muoversi, scoprire, annusare… ne farà compagni meravigliosi. Hanno bisogno della presenza del loro umano, del loro branco, è importante che gli si dedichi tempo di qualità, meglio se in ambiente naturale.
E’ una razza impareggiabile che deve essere fatta conoscere ma anche protetta e salvaguardata, rispettando quelle caratteristiche che il suo ambiente natio ha forgiato in millenni. Non bisogna permettere che diventi oggetto di mode o che si dimentichi la sua Storia e la sua funzione, anche nel rispetto del popolo con cui ha sempre convissuto.
E’ per me oggi un onore poter condividere la mia vita con questi cani.
E’ come avere un pezzo di storia e natura selvaggia che vive con te e nella quale sei irrimediabilmente immerso!
E’ una razza molto robusta, che ad oggi non presenta tare genetiche particolari e tipiche, ma nonostante questo io sento il dovere di testare tutti i miei cani per la displasia di anca e gomito e per la mielopatia degenerativa. Bisogna essere attenti nella dieta poiché essendo molto primitivi spesso presentano difficoltà nella digestione di amido e cereali, per questo ho scelto di prediligere per i miei Canadian una dieta naturale cruda, che può essere sostituita o coadiuvata da crocchette grain free di prima qualità, meglio se pressate a freddo.
Essendo io anche toelettatrice ci tengo a sottolineare l’importanza di abituare il cucciolo alla manipolazione, anche da parte di estranei, e alla toelettatura.
La toelettatura del Canadian Eskimo non è complessa: consisterà in un bagno igienizzante e nella rimozione del pelo morto. Non necessitano di alcun aggiustamento a forbice, non vanno assolutamente rasati e a casa la manutenzione consisterà in una bella spazzolata!
Ho cercato, scelto e cresciuto i miei cani, tutti arrivati da cuccioli, dando priorità assoluta alla salute e al carattere, cosa che intendo mantenere nelle future cucciolate. Ritengo fondamentale dare importanza ad ogni aspetto della vita dei cuccioli e degli adulti, dalla socializzazione, all’alimentazione, al garantire ad ognuno esperienze che possano arricchire la loro esistenza al fine di forgiare un carattere equilibrato, in linea con le caratteristiche che un canadian deve avere e di far risaltare gli aspetti individuali ed unici della personalità di ogni individuo.

Spero di avervi incuriosito e spero che vorrete sapere di più sul Canadian Eskimo/Inuit Dog…

Non esitate a contattarmi!

Grazie a tutti.
Alessandra Rizzo